L’estate sta finendo: tempo di tirare le somme sull’hockey d’estate dell’HC

Si è conclusa la stagione di promozione estiva dell’hockey su prato dell’HC Genova, quest’anno ospite nei centri estivi di 5 associazioni sportive. Una buona occasione per promuovere il movimento hockeistico genovese.

Questi i numeri:

  • 6 centri estivi
  • 114 ore di hockey da luglio a settembre
  • 250 bambini partecipanti

Il record di presenze di hockey va all’Andrea Doria con 4 settimane piene di hockey su prato dal lunedì al venerdì da luglio a settembre per un totale di 60 ore.
Al secondo posto l’ASD “Il paese delle meraviglie con 36 ore di hockey in due centri estivi con attività bisettimanali.
Hockey anche nei centri estivi dell’ASD La Salle e del Movimento Ragazzi.
A settembre è stata la volta dello Sport Service Family di San Desiderio.
Importante risultato sono gli accordi di collaborazione con molte delle associazioni sportive ed in particolare quello con lo Sport Service Family, che ha portato all’apertura di una nuova scuola hockey a San Desiderio.

Hockey Club Genova Centri Estivi 2020

Il presidente dell’Hockey Club Genova ha dichiarato: “Abbiamo colto l’occasione, per passione, senza sapere dove ci avrebbe portato. L’obiettivo generale è stato quello di far conoscere l’hockey a quanti più bambini possibile, visto che non è chiara quale sarà la possibilità di promuovere l’hockey nelle scuole nella stagione 2020-2021. Anche solo pochi incontri sono stati sufficienti per far conoscere la realtà dell’hockey su prato. Sembra che i bambini abbiano apprezzato. Abbiamo accolto l’invito di molte associazioni sportive anche fuori dai quartieri sede delle nostre “scuole hockey” invitando i bambini a proseguire l’attività anche presso altre società di hockey genovesi.
E’ stato un esperimento promozionale. Sarebbe bello il prossimo anno svolgere questa attività insieme ad allenatori di altre società genovesi.

Come in partita, da ogni situazione può nascere un goal. Non sappiamo se vinciamo o perdiamo se non giochiamo. Abbiamo giocato. Abbiamo giocato fuori casa, su un terreno che non conoscevamo, contando solo su quello che sapevamo di noi e della nostra passione per l’hockey. La prossima partita faremo meglio ora che conosciamo il terreno di gioco”.
Con questa metafora hockeistica, Marco Arscone invita a sperimentare nuovi modi di promuovere l’hockey, a condividere e ad apprendere dall’esperienza fatta.

Ecco com’è andato l’esperimento “Hockey nei Centri Estivi”.
L’HC Genova è stato contattato da l’ASD “Il paese delle meraviglie” a giugno, chiedendo 2-3 mattine alla settimana di hockey su prato nei propri centri estivi. Visto che quest’anno per l’emergenza Covid l’HC ha deciso di non attivare i propri centri estivi sportivi di hockey, ha però deciso di fare questa sperimentazione: portare l’hockey nei centri estivi organizzati da altri. A due settimane dall’inizio dell’attività, durante una riunione di coordinamento dei Centri estivi, si è sparsa la voce della possibilità di attività di hockey gratuite. Così l’HC è stata contattata da altre 2 associazioni sportive per sviluppare una attività nei propri centri. Nel frattempo anche al Comitato Regionale Ligure FIH arriva una richiesta di fare l’hockey nei centri estivi della S.G. Andrea Doria, grazie all’interessamento del responsabile dei centri estivi ex giocatore di hockey. L’HC si candida a farli. Due settimane di hockey che diventano quattro, visto l’entusiasmo dei bambini.

“L’hockey piace ed entusiasma, sarà la novità per molti bambini, uno sport diverso, la passione degli istruttori di hockey, uno sport che porta ancora valori sportivi e che fa crescere. Non saprei ancora dire cosa funziona esattamente, ma funziona!” aggiunge Marco Arscone.
Infine, ecco la richiesta di un altro ex giocatore di hockey responsabile dell’Album Park, il quale ha fortemente voluto l’hockey tra gli sport per l’estate.

Centri estivi HC

“Forse l’aspetto che emerge più chiaramente da questa esperienza”, ha aggiunto il presidente dell’HC, “è che l’hockey lascia in chi lo pratica qualcosa che fa si che, anche se non giochi più da tempo, ti fa ricordare quanto è stato importante giocarlo. E allora forse è per questo che vale l’impegno di farlo conoscere il più possibile ai bambini”.

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